Adriano Celestino Padovani Adriano Celestino Padovani

LA SPARIZIONE DEL DIVIETO

3 GIUGNO - 16 LUGLIO 2024 Spazio MIELE via Po 14 Torino

A cura di COLLETTIVO MIELE

INTO THE VOID

Le api ronzano ancora: MIELE ritorna per indagare il vuoto. Prendendo spunto dal progetto in mostra LA SPARIZIONE DEL DIVIETO di IVANO PIVA, Miele si fa risucchiare e si perde Into the void: Con un lieve gioco grafico il simbolo del divieto si trasforma in quello dell’insieme vuoto e le parole di Filippo D’Arino accompagnano la corsa. Nei silenziosi quattro minuti e trentatrè secondi offerti da John Cage, si salta con Yves Klein passando da un buco nero, un croissant, un carrello della spesa, un’arnia abbandonata e altri vuoti esistenziali. Come i grafismi dei cartelli esposti, lo Spazio Miele si riempie di vuoto.


LA SPARIZIONE DEL DIVIETO

PRIMA/MENTRE/SEMPRE La sparizione del divieto ha origine nel CAMBIAMENTO. E’ il luogo NUOVO a determinare l’azione creativa permettendo l’abbandono dei metodi precedenti. Questo tempo verrà definito come il PRIMA. L’allontanamento permette l’apprendimento di nuovi codici visivi e di un nuovo linguaggio. Questo adattarsi verrà definito come il MENTRE. Il CAMBIAMENTO non implica necessariamente la scomparsa del PRIMA. L’essere che si sposta nello SPAZIO e nel TEMPO cerca energia nella propria ESSENZA. Un’esistenza piena di INQUIETUDINE trova risposte nelle radici; un’inesauribile curiosità alimenta la TRASGRESSIONE. Nella sparizione del Divieto assistiamo al recupero dell’incoerenza; questo ritorno all’ISTINTO selvatico lo definiremo come il SEMPRE <IP>


Ci sono segnali che perdono il segno. Al tempo e all’incuria pagano pegno. Non sono più divieti: Non c’entrano con la caccia. Ma nel loro esser niente ritrovano una traccia.

Spetta a te dargli ordine, dagli tu una destinazione. Scrutali senza giudizio e poi fatti un’opinione.

Nel vuoto totale si perdono gli elementi. Le cose che hanno senso sono meno evidenti. Ma se il senso svanisce e lo fa con ingegno, uno spazio misero si trasforma in un regno.

Intravedi una direzione? Hai un’orientamento? Quello che provi puoi anche non dirlo: nel vuoto totale io non ti sento. <FD>


Testo tratto da MIELE #23 - giugno 2024

COLLETTIVO MIELE

<Giorgio Cappellaro>

<Filippo D’Arino>

<Mauro Melis>

<Luca Roux>

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BABELE

7 GIUGNO - 7 LUGLIO 2024 Spazio MUSA via della Consolata 11/e Torino

A cura di Lucrezia Nardi, direzione artistica Francesco Longo

Babele è il risultato di una open call aperta a tutti e per tutte le discipline. Una giuria composta da Lucrezia Nardi, Francesco Longo e Pierluca Lobina ha selezionato quarantatre artisti per costruire una babele contemporanea, che si muove e si illumina delle personalità di artisti diversi, multiformi e non lineari per momento della carriera, della vita e per specificità di pratica.

Babilonia, come cita la Genesi, rappresenta la tendenza umana a sfidare Dio, riconducibile all'ebraico bālal, che significa «confondere». Ciò che accade qui è proprio una confusione di pratiche, intuizioni, sensibilità, linguaggi e visioni differenti: perché nulla è più utile della caotica diversità per rintracciare un seme di verità.

Siamo esseri plurali.

Questo progetto nasce dalla volontà di comprendere la temperatura del nostro tempo, emergendo spontaneamente come il caos babelico che qui rappresentiamo. Caos ed entropia sono davvero testimonianze umane? In un momento storico di guerra e sofferenza diffusa, di divisioni tra popoli e credi, noi celebriamo le diversità, unite sotto un medesimo tetto, sotto un medesimo volto: quello del caos che ha però la sua intrinseca tendenza ad organizzarsi.

Leggendo le oltre 120 candidature, infatti, c’era una linea comune che mi ha permesso di non far perdere i visitatori nel processo, ma di costruire delle sale tematiche, come un indizio o un atto, in cui si entra e si esce per trovarne una diversa e completamente sconnessa. Le tematiche riscontrate includono: Derive, Panismo, Origine - Genesi, Rituali, Corpo, Frammenti, Posthuman, Sex, Mitologia, Fantasmi, Architetture, Religione e Distopia. La percezione è quindi quella di insieme, ma diviene personale soffermandosi su ogni singolarità, su ogni spaccato, su ogni necessaria visione.

Questi quarantatre artisti sono dunque divisi per sentimenti e affinità, palette cromatiche e texture, vicinanza di visioni e deformità di opposti. In un processo di selezione, emerge naturale: siamo tutti esseri immersi nel medesimo tempo, per quanto lo recepiamo in maniera tanto personale e illusoriamente diversa.


Gli artisti selezionati sono: Adriano Padovani, Aldo Formica, Alessandra Lanza, Alexander Fazari, Alberto Ribè, Angela Oregio Catelan, Anna Brignolo, Bruno Petronzi, Camellia Rostom, Caterina Biasi, Clara Gargano, Clara Toniolo, Coquelicot Mafille, Cristian Restivo, Cristina Saimandi, Damiano Fasso, Daniele Zerbi, Edoardo Bansone, Enrico Cargnino, Erika Godino, Fabio Zanino, Federica Gonnelli, Francesco Niccoli Stultus, Gaetano Frigo, Giovanna Mavilia, Giuse Iannello, Jorgelina Alessandrelli, Laura Ballocco, Luca Favaro, Luce Resinanti, Lucrezia Gentili, Marina Tabacco, Marta Scavone, Mikhail Vlasov, Miriam Modena, Riccardo Lo Nardo, Rovers Malaj, Salvo Bonfiglio, Samuele Marteno, Stefano Zaratin, Teo Martino, Tommaso Campini, Veronica Greisa.


INFO: Spazio Musa, Via della Consolata 11/E, Torino

Orari: martedì - venerdì 15,00 / 21,00; sabato e domenica 16,00 / 21,00

CONTATTI:

spaziomusa.torino@gmail.com

lucrezia.nardi91@gmail.com

https://spaziomusa.net
   

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STYLE IS LIFE DANIELE TAMAGNI

9 FEBBRAIO - 1 APRILE 2024 Palazzo MORANDO Via Sant’Andrea, 6 Milano

A cura di Aïda Muluneh e Chiara Bardelli Nonino

La moda come forma di riposizionamento identitario e di appartenenza in una società re-immaginata e libera era il faro che guidava il lavoro di Daniele Tamagni, il fotografo milanese, prematuramente scomparso nel 2017 a 42 anni, vincitore di prestigiosi premi internazionali come il World Press Photo Award nel 2011, cui Palazzo Morando|Costume Moda Immagine dedica la retrospettiva 'Daniele Tamagni Style Is Life'.

Curata da Aïda Muluneh e Chiara Bardelli Nonino, promossa e organizzata dalla Daniele Tamagni Foundation in collaborazione con il Comune di Milano, la mostra presenta un'ampia selezione di reportage con cui Tamagni ha documentato gli stili e le tendenze della moda di strada e ne ha testimoniato il valore politico, talvolta sovversivo.

Innanzitutto, i sapeurs congolesi della 'Sape' (Società degli Animatori e delle Persone Eleganti), anche conosciuti come i "dandy" di Bacongo, quartiere di Brazzaville nella Repubblica del Congo, che fin dalle origini del movimento, all'inizio del Novecento, avevano reinterpretato lo stile dei colonizzatori francesi, esibendosi in performance in cui ostentazione, lusso e raffinatezza diventavano strumenti di resistenza culturale. E poi i metallari del Botswana, un progetto del 2012, nel momento in cui il movimento afrometal era al suo culmine.

Ospite di un gruppo heavy metal, creato dai nipoti di uno psicologo italiano che aveva realizzato il principale ospedale per malattie mentali del paese, Tamagni ha immortalato il "dark africano", per poi passare alle lottatrici boliviane, le cholitas, che sfidano la prospettiva tradizionale della divisione dei ruoli di genere portando avanti, anche attraverso il wrestling, forme concrete di emancipazione femminile.

In chiusura del percorso espositivo, i lavori dei primi tre vincitori del Daniele Tamagni Grant istituto dalla fondazione che, oltre a valorizzare l'eredità artistica del fotografo, si propone di testimoniare il suo legame con l'Africa, sostenendo la formazione di fotografi emergenti.    

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IVO SAGLIETTI LO SGUARDO NOMADE

MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO ITALIANO _ Torino 13 DICEMBRE 2023 - 28 GENNAIO 2024

Nell’esposizione ospitata nel Museo Nazionale del Risorgimento di Torino, attraverso 53 fotografie in bianco e nero viene ripercorso il tragitto professionale, dagli anni Ottanta del secolo scorso al 2018, del grande fotografo Ivo Saglietti, recentemente scomparso. La mostra Ivo Saglietti - Lo sguardo nomade - a cura di Tiziana Bonomo, organizzazione e supervisione di Michele Ruggiero, è un saggio su una parte di esperienze vissute da Saglietti in oltre quarant’anni di carriera: dall’inizio delle rivolte in Centro America, in Cile e Perù, ad Haiti e poi il vicino Oriente e Mar Musa in Siria.

In the exhibition hosted in the National Museum of the Risorgimento in Turin, the professional journey of the great photographer Ivo Saglietti, who recently passed away, is retraced through 53 black and white photographs, from the 1980s to 2018. The exhibition Ivo Saglietti - Lo sguardo nomade - curated by Tiziana Bonomo, organized and supervised by Michele Ruggiero, is an essay on some of the experiences lived by Saglietti in over forty years of career: from the beginning of the revolts in Central America, in Chile and Peru, Haiti and then the Near East and Mar Musa in Syria.

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SHAPES OF LIVING | LIVING EARTH

A cura di Domenico Maria Papa

HERITAGE LAB ITALGAS

Torino | Corso Palermo, 4

La mostra sarà visitabile il martedì e il giovedì dalle ore 15,00 alle ore 17,00 

a partire dal 26 novembre 2021 fino al 28 gennaio 2022 

SHAPES OF LIVING | LIVING EARTH

Nei nuovi spazi dedicati alla digitalizzazione dei numerosissimi documenti conservati, Art Site Fest 2021 Closeness, immagina per Heritage Lab di Italgas due interventi sul tema della memoria, dell’immagine e della sostenibilità ambientale.

Il progetto Shapes of Living | Living Earth è nato a partire da una call avviata il 22 aprile 2021, giornata mondiale della Terra, indirizzata ai fotografi di tutto il mondo. Il progetto vuole raccontare attraverso le immagini la varietà delle forme di vita sul nostro pianeta, la loro ricchezza e, al tempo stesso, unicità e precarietà, così da sollecitare nel pubblico una riflessione sulla sostenibilità delle risorse naturali.

In mostra le opere di 25 fotografi selezionati con oltre 50 opere.

L’opera di Project-To è una performance live audio-visiva perfettamente in linea con la filosofia del luogo. Passato e innovazione si intrecciano nelle proiezioni visive dell’artista videomaker Laura Pol, con rielaborazioni in chiave moderna di documenti provenienti proprio dall’Archivio storico aziendale. Le creazioni visive sono strettamente connesse all’interpretazione musicale e sonora elaborata in live da Riccardo Mazza. Il risultato è un live audio-visivo dedicato alla sostenibilità e al concetto di prossimità tra gli individui nel loro rapporto con il vivente e con il passato.

L’inaugurazione sarà introdotta da una conversazione tra Luca Mercalli, meteorologo di fama internazionale, e Domenico Maria Papa, direttore artistico di Art Site Fest sul rapporto tra immagine, media e coscienza ecologica.

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STRAPPI

Tra violenza e indifferenza

CURATELA

Tiziana Bonomo

MASTIO DELLA CITTADELLA, TORINO

dal 27 novembre 2021 al 16 gennaio 2022

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NASCE IMAGOMUNDI

Tutto inizia da un’idea

IMAGOMUNDI IS BORN

Tutto inizia con un'idea, da un’intimo desiderio. Dal guardare scorrere le immagini e raccoglierle nei pensieri, scoprirne il significato profondo, leggere le storie che si nascondono dietro ogni scatto, scoprirne la bellezza. Immediatamente dopo nasce il desiderio di condividere, di trasmettere la bellezza a tutti. Per questo nasce IMAGOMUNDI per raccogliere, divulgare, lasciare traccia della bellezza, dell’immagine, del pensiero positivo. Buon viaggio.

It all starts with an idea, from an intimate desire. From watching the images scroll and collect them in thoughts, discover their deep meaning, read the stories that hide behind each shot, discover their beauty. Immediately after, the desire to share arises, to transmit beauty to everyone. This is why IMAGOMUNDI was born to collect, disseminate, leave traces of beauty, image, positive thinking. Have a nice trip.


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